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Presentazione
della Rassegna di Cinema delle Donne
“ Siamo
realiste , sogniamo l’impossibile”
A cura di Maria Grazia Riveruzzi
Saluti :
buonasera a tutti/e i presenti
e benvenuti all’inaugurazione della rassegna di cinema delle
donne in compagnia della regista Federica Pontremoli a
cui rivolgiamo un caloroso benvenuto e un grazie di “ Quore “
per aver accolto con entusiasmo il mio invito a tornare in
questa terra calda e ospitale per presentare il film “Quore”, il
suo primo lungometraggio realizzato nel 2001 .
Sono M.G. Riveruzzi e rappresento
e coordino il gruppo del cinema-donne della Biblioteca delle
donne di Soverato che saluto e ringrazio per la collaborazione e in
modo particolare il mio ringraziamento va alle amiche, Paola
Nucciarelli , per le spiccate doti
pratiche e organizzative e per la costante e generosa
disponibilità , a Teresa Ciaccio per
l’efficiente e indefessa operosità profusa
senza parsimonia sempre e in modo
particolare in questa occasione , a Mara Gaudioso per la sua discreta
presenza e costante condivisione d’intenti e di pratiche politiche
.
Non posso dimenticare di ringraziare
Adriana Lerro della libreria “Incontro”per averci invitato come
Biblioteca a partecipare alla iniziativa culturale ispirata ad
una frase dello scrittore Pessoa “Siamo realisti,sogniamo
l’impossibile”. Ringrazio i ragazzi del Morgana per
l’ospitalità del luogo accogliente e familiare , Rita Monaco
del prestigioso laboratorio “Immagine donna “ di Firenze cui ho
fatto ricorso per reperire alcuni dei film inseriti in questa
rassegna e da me individuati in occasione di un’altra rassegna
cinematografica organizzata ,questa primavera, a Catanzaro , da Pina
Frangipane del comitato provinciale delle pari opportunità e dalla
prof. Rossana Macrillò . Ringrazio sentitamente entrambe per avermi
dato l’occasione d’incontrare Federica Pontremoli e di
apprezzarne la squisita sensibilità di donna e di regista . Perché
questa iniziativa?
Sono ormai anni che Il gruppo
–cinema della Biblioteca cura rassegne cinematografiche per la
cittadinanza e progetti di cineforum con le scuole medie e
superiori di Soverato e del comprensorio con il precipuo scopo
,consono alle finalità per cui è sorta la Biblioteca delle Donne,
,di diffondere la cultura femminile in tutte le sue poliedriche forme
espressive , ,valorizzare la creatività e le competenze delle donne
a tutto campo ,dare visibilità alla loro “storica e attuale
quotidianità”. Convinte che il linguaggio filmico sia il modo più
accattivante e più immediato per comunicare il nostro sguardo
diverso sul mondo e che narrare non è mai asessuato o neutro,
abbiamo rivolto la nostra attenzione al mondo del cinema di genere,
che ha fondato un linguaggio di genere in cui le donne
,sia come protagoniste sia come autrici , si autopresentano e
rappresentano le proprie storie senza gli “idola” o pregiudizi
maschili .
Dare spazio all’immaginazione
femminile e al desiderio di pace e di amore per la vita è
un’operazione politica ,di politica delle donne,un gesto di
autodeterminazione in chiave estetica . Questa rassegna rappresenta
l’occasione di conoscere e far conoscere in una nuova chiave di
lettura il mondo che è dentro e fuori di noi ; conosceremo “
lo Sguardo..altro “ delle migliori registe emergenti , donne che
hanno saputo interpretare con leggiadria , con una vena poetica e
talvolta anche ironica , i problemi e le possibilità del
complicato tempo presente . Infatti è
sempre più frequente vedere film di
donne appartenenti ad un sostrato multietnico di Paesi come gli
Stati Uniti ,l’Australia e il Sud America, o provenienti dall’area
mediterranea: giovani australiane , nordafricane , palestinesi
,iraniane ,spagnole ,italiane ,che,attraverso i loro film ,
raccontano non tanto la cosiddetta “condizione femminile”quanto
piuttosto la storia di un cambiamento generazionale che ripercorrendo
genealogie femminili giunge alle giovani di oggi e al loro
particolare approccio con la realtà circostante.
Quindi cogliamo
l’occasione, durante questi incontri col cinema di giovani autrici
, di volgere lo “sguardo altro” anche “altrove”per superare
gli angusti orizzonti di una realtà di provincia e accostarci quanto
meglio e quanto prima alle diverse culture che ci circondano .
In questa rassegna
cinematografica ispirata al tema centrale della manifestazione “
Siamo realiste, sogniamo l’impossibile”, ogni mercoledì a
cominciare da oggi fino al 18 agosto saranno presentati e
proiettati film di matrice multietnica .
In Rachida
la regista algerina Yamina
Bachir narra la storia di una ragazza
algerina che sogna di essere e di vivere una vita normale laddove ,
in una Algeria dilaniata dal terrorismo, ritrovare la normalità in
tempi di ottuso e feroce integralismo non solo è una fievole
speranza, ma è un atto di eroismo autentico.
In “ A mia madre piacciono
le donne “ , una coppia inedita di sceneggiatrici e registe
spagnole , ,Inés Paris ( filosofa) e Daniela Fejerman affrontano
con palpabile levietà , in una commedia brillante che sfiora
talvolta la malinconia , due punti forti del discorso femminile
contemporaneo sulla sessualità : il lesbismo e l’erotismo in età
matura. Il messaggio della storia? Non è un sogno impossibile : la
vita non finisce dopo i cinquant’anni , ma tutto si può
trasformare….. anche dopo .
In“ Camilla” la
regista indiana Deepa Mehta racconta la storia di due donne,
due generazione diverse , ma un’unica condivisione di sogni e di
speranze . L’amore per la musica le farà volare alte oltre
la differenza d’età e verso la libertà .
Con “gli anni dei ricordi”
la regista australiana Jocelyne Moorhouse crea un singolare
parallelismo tra l’arte muliebre di realizzare una trapunta con
pezze colorate e l’arte tutta femminile di dare un
senso , trovare un disegno, un’armonia nelle proprie intricate
vicende della vita .
In “Terza generazione” di
Kate Woods, la regista australiana ritrae ,valorizzandoli,
gli aspetti più profondi e affascinanti di una comunità
italo-australiana tutta al femminile . Esplora il mondo giovanile ,
la parabola adolescenziale ,.la ricerca della propria identità da
parte della giovane protagonista , il conflitto tra generazioni
e l’integrazione tra culture diverse ; tutto senza mai cadere nella
monotonia e nella banalità.
“ Quore”,il
film di Federica Pontremoli
apre oggi la rassegna ed è qui tra noi la regista per
presentarci il suo primo lungometraggio realizzato nel 2001 e
presentato al Festival del cinema delle donne a Firenze nel 2002..
Nata a
Genova,si è laureata in lettere moderne nel 1994 .Si è diplomata in
sceneggiatura al Centro sperimentale di cinematografia di Roma con un
saggio “Fratelli” per la regia di Paolo Franchi, presentato al
Festival di Venezia .L’anno successivo con la sceneggiatura di “Il
mito della realtà” vince
un nastro d’argento del !Sindacato Critici cinematografici”.
Nel 1999 è coregista (oltre che
sceneggiatrice) dei video-clip “Barbara” ,”Sei divina”e
“Solo” .
Lo stesso anno è assistente di
produzione di Francesco Ranieri Martinotti nel film “Branchie” e
regista del clip musicale di Gianluca Grignani “Il giorno perfetto”
.
Nel 2000 firma la sceneggiatura
del corto “E’ estate,c’è la guerra”che vince il concorso dei
corti indetto dallo Studio Universal e del lungometraggio “Sposi
tra le nuvole “ di F. Ranieri Martinotti
Nel 2001
esordisce nella regia con “Quore”
il suo primo
lungometraggio di cui cura il soggetto e la sceneggiatura .
Nel 2003 produce il
lungometraggio “IL sinfamolle “,vincitore premio Istituto
Luce.
.Nel 2004 collabora alla
sceneggiatura dell’ultimo film di Nanni Moretti e alla
sceneggiatura dell’ultimo film di Maurizio Nichetti . Ha
vinto ora il premio “corto Lazio”con il cortometraggio
“Naufraghi” di cui è regista e sceneggiatrice .Federica
Pontremoli ha chiamato Quore,sì proprio con la q ,il suo primo
lungometraggio e la sua è una regia anticonformista, con
scelte tecniche e narrative originali.
La trama si snoda in sequenze
filmiche come nelle pagine di un diario , sostituito ora da un
obiettivo , in cui Paola, la protagonista ( alias Michela
Noonan ) fissa gli occhi, mentre ricorda vicende trascorse e
confessa pensieri inespressi , parole non dette , stati d’animo
celati . La regista con la tecnica della anamnesi affronta con
sottile ironia temi scottanti come l’aborto, la maternità, il
tradimento, il rapporto tra madre e figlia , temi trattati con rara
finezza e compostezza accompagnata da profonda sensibilità e
comprensione verso ciò che è “ umano , troppo umano “ .
Soverato -Morgana 2004
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